Come ridurre gli sprechi alimentari con i consigli della FAO

Gettare il cibo nella spazzatura è un peccato, lo sappiamo tutti, eppure, se leggiamo i recenti dati dell’ONU, è un fenomeno che avviene costantemente e che ha un volume annuale impressionante.

Gli sprechi alimentari avvengono in diverse situazioni: dalla produzione al consumatore finale, ogni fase della distribuzione del cibo presenta quantità di alimenti perse o eliminate.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, questo spreco non è indolore per la società: analizzando l’impatto ambientale di produzione e distribuzione del cibo sprecato, i numeri sono purtroppo dolorosi e da capogiro.

Gli sprechi alimentari generati dal consumatore finale

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Perché, ad esempio, succede che apriamo il frigorifero e ogni tanto notiamo che alcuni alimenti non sono più buoni, si sono deteriorati e sono, purtroppo, da buttare? Perché ci promettiamo che non succederà più e poi, anche se stiamo attenti, capita di nuovo dopo poche settimane?

Prendendo in considerazione solo l’Italia, vengono buttati nel cestino circa 5 milioni di tonnellate di cibo ogni anno (circa 70kg di cibo pro-capite, neonati compresi). Un dato allarmante sul quale si può e si deve puntare l’attenzione per capire come ridurlo e renderlo meno impattante sulla società che viviamo.

Le motivazioni di questa tipologia di spreco alimentare possono essere varie: tra ritmi quotidiani frenetici e caotici, molti consumatori si recano al supermercato e riempiono il carrello spinti dalle voglie del momento e dalle offerte speciali che possono trovare tra le corsie, così facendo perdono di vista le vere necessità individuali o del gruppo famiglia.

Questo si traduce spesso in quantitativi di cibo eccessivi che non potranno essere consumati nei tempi prestabiliti, finendo quindi nella spazzatura.

Ancora, una delle motivazioni degli sprechi alimentari generati dai consumatori finali risiede nelle tecniche di conservazione del cibo, soprattutto quello fresco come formaggi, frutta, verdura, pane e carne.

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Il frigorifero (o il freezer) consente di prolungare la vita di un alimento, il quale, infatti, se lasciato su un tavolo a temperatura ambiente, durerebbe anche solo poche ore finendo per deteriorarsi con velocità.

Il frigorifero, però, non è una bacchetta magica che protegge il cibo per sempre, anche il “freddo” generato intorno agli alimenti ha limiti ben definiti.

Spesso viene sottovalutato il contenitore di conservazione o l’involucro: ad esempio, non chiudere una vaschetta contenente il petto di pollo che non abbiamo consumato interamente, lasciandola su uno dei ripiani del frigorifero, fa sì che il nostro alimento si deteriori rapidamente già nelle 24h successive.

Stesso discorso vale per gli affettati che, se “lasciati all’aria”, tendono a generare fastidiosi “bordi” più duri e secchi. Oppure, ancora, verdure come carote o zucchine che tendono a diventare molli nel giro di pochi giorni o a generare muffe sullo strato più esterno.

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Gli sprechi alimentari del consumatore finale potrebbero essere drasticamente ridotti con un’attenzione maggiore ai metodi di conservazione: un contenitore ben sigillato, delle dimensioni corrette per i volumi dell’alimento contenuto, magari che possa essere posto sottovuoto, è pratico da usare, riutilizzabile, facile da ripulire e permette di allungare la vita di un cibo con semplicità

I consigli della FAO per diminuire gli sprechi alimentari

Quando venne indetta da parte della FAO la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite alimentari, quest’anno giunta alla terza edizione (scopri l’iniziativa LAICA per celebrare questa importante Giornata), contemporaneamente la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura pubblicò una pratica guida con 15 consigli per poter diminuire gli sprechi alimentari delle nostre case.

La guida è ovviamente ancora attualissima ed è composta dai seguenti punti:

  1. Adotta una dieta più sostenibile e sana: nonostante viviamo spesso vite frenetiche e sempre di corsa, l’importanza di preparare un pasto nutriente non deve essere sottovalutata. Fortunatamente internet permette di trovare ricette sfiziose e salutari che puoi condividere con amici e familiari.
  2. Compra solo ciò di cui hai bisogno: se riuscirai ad organizzare i tuoi pasti con regolarità e a fare una lista della spesa prima di andare al supermercato, sarà più semplice resistere agli acquisti di impulso, sprecherai meno cibo e risparmierai più soldi!
  3. Compra frutta e verdura brutte: spesso vengono gettate via perché non soddisfano standard estetici arbitrari, ma frutta e verdura dalla forma strana o ammaccata sono ancora saporite e commestibili. Puoi usare la frutta per frullati, succhi e dessert
  4. Conserva il cibo con saggezza: Ordina i prodotti nella tua credenza o frigorifero, portando nella parte anteriore quelli più vecchi e disponendo nella parte posteriore quelli più nuovi (FIFO, First In - First Out). Usa contenitori ermetici per mantenere freschi gli alimenti aperti e assicurati di chiudere bene i sacchetti per impedire agli insetti di entrare.
  5. Comprendi l’etichetta degli alimenti: leggere “da consumarsi preferibilmente entro” è diverso rispetto a “scade il”. Quasi sempre il cibo è ancora sicuro da mangiare anche dopo la “data preferibile”, mentre la data di scadenza mette un limite oltre il quale il cibo non è più sicuro. 
  6. Porzioni piccole: prova a comprare porzioni ridotte per consumarle a casa, mentre se entri in un ristornate nel quale sai che le porzioni sono abbondanti, condividile con i tuoi amici! E se rimane comunque qualcosa, non lasciarlo nel piatto, ma chiedi gentilmente allo staff del ristorante di prepararti un contenitore con gli avanzi da portare casa.
  7. Ama gli avanzi: quello che avanza può essere usato come ingrediente di un’altra ricetta, oppure conservato in frigorifero e congelatore. Se non mangi tutto, prima di buttare, prova a conservare
  8. Usa anche i rifiuti: se proprio non puoi riutilizzarli per una ricetta, fai buon uso dei rifiuti che produci. Invece di gettarli potresti creare un compost. In questo modo restituisci i nutrienti al suolo e riduci la tua impronta di carbonio.
  9. Rispetta il cibo: la filiera del cibo ci unisce tutti. Entra in sintonia con il cibo che sta mangiando o cucinando, cerca di conoscerne il processo produttivo necessario per realizzarlo. Cerca di approfondire agricoltori, paesi e tratte.
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  10. Sostieni i produttori locali: acquistando prodotti del tuo territorio, supporti le aziende agricole familiari e le piccole imprese della tua comunità. Non solo, così facendo, contribuisci a combattere l’inquinamento, riducendo le distanze di consegna per camion e altri veicoli.
  11. Rispetta il patrimonio ittico: mangia le specie di pesci più abbondanti (sgombro, aringa) ed evita quelle a rischio di pesca eccessiva, come merluzzo o tonno
  12. Usa meno acqua: non si può produrre cibo senza acqua! Sebbene sia importante che gli agricoltori utilizzino meno acqua per coltivare i loro campi, ridurre lo spreco di cibo consente anche di risparmiare tutte le risorse idriche utilizzate per produrlo. Altri modi per risparmiare acqua? Riparando le perdite con puntualità e chiudendo il rubinetto quando ci si lava i denti!
  13. Mantieni puliti i nostri terreni e le nostre acque: fai attenzione perché alcuni rifiuti domestici possono essere pericolosi e non dovrebbero essere gettati nel bidone della spazzatura. Sono oggetti come batterie, vernici, telefoni cellulari, medicine, sostanze chimiche, fertilizzanti, pneumatici, cartucce della stampante. Le loro sostanze possono penetrare nei terreni e nelle acque, danneggiando interi ecosistemi che producono cibo.
  14. Mangia più legumi e verdure: almeno una volta a settimana, cerca di mangiare un pasto a base di legumi o cereali “antichi” come la quinoa.
  15. Condividere è prendersi cura: se non riesci a consumarlo, dona il cibo che altrimenti butteresti. Ad esempio, affidati alle app che connettono i vicini di casa tra di loro o con gli esercizi commerciali locali per condividere gli alimenti in eccesso.
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