Cosa fare per ridurre lo spreco alimentare: i nostri consigli

Ridurre lo spreco alimentare è possibile. Esistono molte soluzioni per migliorare la situazione a livello individuale: in ogni casa è sempre più importate adottare nuove abitudini finalizzate all’abbattimento dell’impatto ambientale.

La situazione in Italia

Secondo lo studio Waste Watcher 2019, lo spreco alimentare quell’anno rappresentava lo 0,88% del Pil: lo spreco di filiera rappresentava solo 1/5, mentre i restanti 4/5 di cibo sprecato veniva buttato nelle case. L’impatto economico in questo caso è stato di circa 12 miliardi di euro, eppure solo il 20% degli italiani riteneva che lo spreco domestico fosse il problema centrale.

Nel 2020, però, la situazione è risultata più positiva di quanto ci si potesse aspettare. Nello studio Waste Watcher 2020 è stato rilevato un andamento in controtendenza rispetto agli ultimi anni: gli sprechi alimentari in Italia sono diminuiti, e il loro impatto economico infatti si è ridotto di un 20% rispetto a all’anno precedente.

Anche l’atteggiamento degli italiani è cambiato: finalmente è ben il 66% a ritenere ci sia una connessione fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo. Siamo sulla buona strada.

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Le cause dello spreco

In tutto il mondo si registrano sprechi alimentari in tutte le fasi della filiera, da quella di produzione a quella di distribuzione. È dunque evidente che il singolo cittadino non è l’unico responsabile di questo fenomeno di grandissimo impatto ambientale: le cause vanno ricercate anche in una gestione non ottimale del processo di produzione industriale. Se ti interessa saperne di più su questo fenomeno, leggi "Spreco alimentare: come incide sull’impatto ambientale”.

Tuttavia, il ruolo del consumatore è cruciale per ottenere l’importante obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari, non solo imparando a gestire nella maniera più giusta gli avanzi domestici, ma anche acquisendo consapevolezza al momento della spesa, e adottando così criteri di scelta più responsabili nei confronti dell’ambiente e dell'inquinamento. (ad esempio, cercando di diminuire l'inquinamento da microplastiche)

Ma quali sono le principali cause che inducono il consumatore allo spreco?

1. L’interpretazione errata dell’etichetta

Le diciture che indicano la vita del prodotto spesso vengono interpretate in maniera non corretta, con il conseguente scarto di alimenti che sono però ancora perfettamente commestibili e sicuri.

2. L’acquisto in eccesso al momento della spesa

Una scarsa pianificazione a volte induce ad acquistare quantità eccessive di alimenti che realmente non sono necessarie e finiscono nella spazzatura.

3. Un’inadeguata gestione del cibo

La conservazione inadeguata in frigorifero o dispensa fa sì che alcuni alimenti perfettamente commestibili si deteriorino troppo rapidamente e vadano quindi scartati.

4. Una scarsa predisposizione al riuso

Una scarsa conoscenza dei metodi di cottura o una creatività limitata in cucina portano a sprecare alimenti avanzati che in realtà sarebbero ancora ingredienti perfettamente utilizzabili, oltre che interessanti, per andare a creare nuovi piatti da consumare nei pasti dei giorni successivi.

5. Una scarsa consapevolezza dell’impatto dello spreco

La poca conoscenza degli impatti economici e ambientali dello spreco alimentare fa sì che ci sia una certa facilità al momento di buttare gli alimenti nella spazzatura.

6. Il reddito familiare

Tendono a essere inferiori gli sprechi alimentari delle famiglie a basso reddito rispetto a quelli delle famiglie ad alto reddito.

E allora cosa si può fare in casa per ridurre al minimo gli sprechi alimentari?

Ridurre al minimo gli sprechi alimentari: i nostri consigli

Consiglio 1: Fai una spesa ragionata

Prima di andare al supermercato, pensa a cosa serve davvero.

Puoi creare un menu settimanale per pianificare i vari pasti e risalire così facilmente a una lista di ingredienti di cui avrai bisogno. Una volta fatta la lista, cerca di restarle fedele nonostante le mille tentazioni delle corsie: l’ideale è andare al supermercato a stomaco pieno per evitare le scelte irrazionali dettate dalla gola.

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Consiglio 2: Prepara i pasti in maniera consapevole

Quando cucini, pensa alle quantità che servono in base al numero dei commensali e prepara solo ciò che sai che verrà consumato con una certa probabilità.

Consiglio 3: Impara a leggere l’etichetta

Fai attenzione all’etichetta.
“Da consumarsi entro” è una dicitura che si trova principalmente su prodotti freschi e facilmente deperibili (yogurt, latte, pasta fresca e uova ad esempio). In questo caso l’indicazione di consumo entro quella data è categorica in quanto, superata la data di scadenza, l’alimento potrebbe comportare rischi per la salute di chi lo consuma.

“Da consumare preferibilmente entro il…” è invece una dicitura che si applica a prodotti che hanno una conservazione più lunga. In questo caso, una volta superata la data di scadenza, gli alimenti potrebbero avere un leggero cambio rispetto alle loro proprietà organolettiche, ma non comportano alcun rischio per la salute del consumatore.

È importante, quindi, tenere presente che una volta superato il limite indicato l’alimento non deve essere per forza scartato ma si potrà consumare in un momento successivo, dopo un’attenta valutazione dello stato del prodotto (da osservare, annusare e assaggiare prima del consumo).

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Consiglio 4: Ordina correttamente gli alimenti in casa

Quando ordini i prodotti in casa dopo la spesa, metti davanti i cibi che scadono prima e dietro quelli che scadono dopo, sia in freezer che in dispensa. In questo modo avrai più a portata di mano i prodotti da consumare per primi.

Consiglio 5: Dai nuova vita agli avanzi

Se non hai una grande fantasia in cucina, cerca idee per ricette contro lo spreco (online ne troverai moltissime!): in questo modo anziché buttare gli avanzi dei pasti, potrai dare loro una nuova vita creando piatti gustosi, ecologici ed economici a partire da quegli avanzi.

Consiglio 6: Scegli con cura i tuoi fornitori

Differenzia i tuoi fornitori, cercando di privilegiare quando puoi l’acquisto direttamente dal produttore.

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Consiglio 7: Butta via il cibo solo come ultima opzione

Se qualche volta ti capita di avere comprato troppo cibo e non riuscire a consumarlo, condividilo con i tuoi vicini di casa o prendila come occasione per invitare qualche buon amico a cena.

Se ti capita invece di ordinare in eccesso al ristorante, chiedi di portare a casa gli avanzi: molti ristoranti sono ormai abituati a queste richieste sempre più frequenti e collaborano volentieri alla causa.

Consiglio 8: Conserva gli alimenti correttamente

Al momento di riordinare il cibo in casa, scegli la giusta conservazione in base a quando lo consumerai: puoi conservarlo in dispensa se è un prodotto a lunga conservazione, in frigo se lo consumerai a breve o in freezer se pensi di consumarlo tra qualche giorno o settimana.

Per rendere ottimale la conservazione degli alimenti, in tutti e tre i casi puoi riporli sottovuoto in sacchetti o contenitori appositi. In questo modo la vita degli alimenti, privati del contatto con l’ossigeno, si allungherà e i cibi conserveranno le loro caratteristiche sia organolettiche che nutrizionali in modo da essere come appena comprati nel momento in cui li consumerai. Puoi trovare tutte le nostre soluzioni per il sottovuoto nella nostra guida.

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