L'acqua del rubinetto ricca di calcare fa venire i calcoli renali?

I calcoli renali vengono spesso associati al consumo di acqua del rubinetto, ma gli studi escludono che il tipo di acqua che beviamo sia tra le cause di questa patologia

Calcoli renali: cosa sono

I calcoli ai reni, chiamati in gergo medico nefrolitiasi calcica, assomigliano a piccoli sassi che si creano all'interno dei reni quando le sostanze di cui si compone normalmente l'urina assumono una concentrazione troppo elevata e si trasformano in un materiale solido. Una volta che i calcoli si sono creati, possono rimanere all'interno dei reni ma possono anche spostarsi e raggiungere così la vescica, da cui poi possono essere espulsi al momento della minzione.

I calcoli non hanno un'unica conformazione e possono essere molto diversi per dimensioni, composizione, forma e colore. Ci sono calcoli piccoli come granelli di sabbia (in questo caso si parla di “renella”) e ci sono calcoli delle dimensioni di una pallina da golf. Si tratta di una patologia molto comune: secondo lo studio “Influenza del calcio sul rischio di calcolosi renale” dell’Università di Bologna, tra il 2% e il 20% della popolazione generale presenta un episodio di calcolosi renale nella vita, in un rapporto maschi/femmine di 1,6:1.

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( Immagine di ISS )

Quali sono le cause alla base dei calcoli renali?

Tra le cause alla base della calcolosi renale, lo studio dell’Università di Bologna segnala fattori genetici e alterazioni metaboliche diverse dall’ipercalciuria. È documentato da numerosi studi il ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita nell’aumento del rischio litogeno.

L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli?

La convinzione che l’acqua del rubinetto, che a volte può essere particolarmente ricca di calcare, sia una delle cause della formazione dei calcoli ai reni è errata e deriva soprattutto dai residui di calcare che si trovano nelle tubature e che le persone associano ai tipici “sassolini” che si formano all’interno dei reni.

In verità, la sostanza dei calcoli renali è quasi sempre ossalato di calcio e fosfato di calcio, mentre il “residuo fisso”, ovvero il calcio presente in quantità variabili non consiste in ossalato o fosfato di calcio, ma in carbonato di calcio: sono elementi chimici diversi.

Il calcare nell’acqua del rubinetto dunque è carbonato di calcio, non ossalato di calcio e fosfato di calcio (gli elementi che costituiscono i calcoli renali). L'acqua del rubinetto può essere quindi tranquillamente bevuta per curare la propria idratazione senza pensieri.

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Chi soffre di calcoli renali deve bere acqua con un basso residuo fisso?

No! L’acqua anche con un alto residuo fisso, come si dice “molto calcarea”, non contribuisce alla formazione dei calcoli renali ma al contrario, l’assunzione di abbondante acqua contribuisce alla prevenzione favorendo la diluizione delle urine. Inoltre, i sali di calcio contenuti nell’acqua non si trovano solo nell’acqua del rubinetto ma anche nell’acqua in bottiglia. Per tutti questi motivi, la raccomandazione popolare frequente nel caso di calcoli di “bere acqua con un basso residuo fisso” non ha alcuna base scientifica e non porta alcun beneficio nella prevenzione e cura di questa patologia.

Riportiamo dallo studio sopra citato:
“Non c’è dubbio che un elevato volume urinario favorisca la diluizione dei soluti litogeni e quindi, riduca il rischio di recidiva nei calcolatici. Diversi fattori, quali l’esercizio fisico, la sudorazione, il calore, alcune malattie intestinali, ma, soprattutto, lo scarso apporto di liqui- di possono ridurre il volume urinario. I pazienti con calcolosi renale devono essere esortati a mantenere una diuresi superiore ai 2 litri al giorno, distribuendo il consumo di liquidi nell’arco delle 24 ore, per un ammontare totale di circa 2,5 / 3 litri. Esistono ormai da tempo dati che dimostrano come anche l’apporto di un’acqua ricca di calcio non aumenti il rischio litogeno.”

ricettario sonia peronaci

Quali sono le raccomandazioni per chi soffre di calcoli renali?

Quali sono gli alimenti che sono stati scientificamente relazionati con l’insorgenza dei calcoli renali?
1. Alimenti ricchi di ossalato come:

  • Spinaci
  • Pomodori verdi
  • Cioccolato
  • Rabarbaro
  • Barbabietole
  • Tè verde

2. Proteine animali (l’ideale in pazienti di calcoli renali è un consumo di 80-150 g di proteine al giorno)
Gli studi hanno anche trovato una correlazione tra l’insorgenza di calcoli renali e l’obesità, quindi in generale si consiglia di tenere controllati il BMI (indice di massa corporea) e il peso corporeo.

In estate, con l’aumento della sudorazione, o in caso di intensa attività fisica, è importante intensificare l’assunzione di liquidi: l'aumento della quantità di acqua assunta va infatti a compensare i liquidi persi e previene così la concentrazione delle urine e di conseguenza la formazione di calcoli. La diluizione dell’urina è fondamentale nel ridurre la formazione dei cristalli di sale, che possono essere espulsi prima che le loro dimensioni possano diventare problematiche nel passaggio attraverso le vie urinarie.

Se vuoi saperne di più

Anche l’Istituto Superiore della Sanità ha inserito nella sezione “Falsi miti e bufale” la domanda: "L'acqua del rubinetto fa venire i calcoli?”. Per la lettura completa dello studio “Influenza del calcio sul rischio di calcolosi renale” dell’Università di Bologna, è possibile scaricare il documento completo a questo link.

Nota importante: in caso di calcoli renali, suggeriamo sempre una visita presso il proprio medico per concordare insieme la cura migliore per ogni paziente in base alle caratteristiche personali e alla sua storia.

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